FINALITA’ PROGETTUALI
Per un progetto di allestimento della mostra del parco abbiamo ritenuto fondamentale dare una forte importanza a due concetti: vivere il parco e intraprendere un’esperienza virtuale. Casa Grandi può riuscire a far vivere il parco e quest’ultimo può trarre linfa vitale dal primo. Lo scopo principale dell’allestimento dell’esposizione è quello di riuscire a creare degli spazi che divengano una parte integrante del Parco Naturale Adamello - Brenta e di Tuenno. Ci siamo interrogati sui referenti di un progetto di allestimento della casa del parco. Rivolgerci ai soli visitatori ci è sembrato riduttivo, intendendendo il palazzo come più di un semplice luogo di passaggio, se pure significativo. Una casa è innanzi tutto un luogo dove vive l’uomo: essa ha rappresentato e rappresenta la sua residenza, ma anche il luogo di socialità, del lavoro e dello svago. Abbiamo deciso progettare un allestimento che avesse come tema la cultura e l’innovazione e di intendere intendere Palazzo Grandi come un luogo di residenza, di studio e di lavoro per ricercatori ed artisti. Le opere e la vita dei “creativi” sono quindi diventate il componente fondamentale dell’allestimento. Il materiale che verrà creato andrà ad incrementare il valore culturale del Parco Naturale. L’edificio dovrà essere abitato con continuità, per tutto l’anno e sarà un luogo dove poter scambiare esperienze e conoscenze scientifiche ed artistiche.
L’INSTALLAZIONE PERMANENTE: la rete espositiva verticale ed il concetto dello sviluppo sostenibile.
Uno degli elementi della mostra permanente è costituito dalla rete metallica che percorre la sala al piano terra. Su questa trovano collocazione i pannelli espositivi che descrivono il parco. L'elemento è stato scelto in primo luogo per garantire una buona illuminazione naturale alle aree espositive, in secondo luogo per assicurare una certa flessibilità dei materiali da esporre, in modo da permettere, ad esempio, una sostituzione dei pannelli per altre mostre o eventi. Il percorso espositivo è organizzato in due sezioni, che individuano due percorsi: 1. Come vive il parco. Il percorso si svolge secondo una logica temporale e descrive come viveva e come vive il Parco Naturale. E’ un percorso aperto che delinea l’incertezza del futuro e propone tre scenari: uno tendenziale, uno pessimistico ed uno ottimistico 2. Come si tutela il parco. La logica del percorso è la medesima del precedente, ma qui il soggetto dell’installazione è il modo di tutelare il territorio del parco nel corso del tempo. L’andamento della rete non è lineare, come pure non lo è il tempo che descrive. I due percorsi si incontrano in un ‘punto ideale’ che rappresenta lo sviluppo sostenibile.
IL VIRTUAL GEOPARK: non c’è modo migliore di apprendere Un ulteriore elemento espositivo è rappresentato dal “virtual GeoPark”. Esso è costituito da una sfera che contiene uno schermo touch-screen, tre camere di proiezione olografica, e otto posti a posti a sedere. Virtual GeoPark permette di effettuare dei virtual tour nelle aree del parco. Il sistema, integrato al GeoBrowser 3D, consente una visita olografica del parco e l’acquisizione delle informazioni di interesse.
L’INSTALLAZIONE FLESSIBILE: la rete espositiva orizzontale.
La sala più grande di Casa Grandi è il luogo centrale dell’allestimento. Essa è stata concepita come uno spazio completamente flessibile che può ospitare sia eventi temporanei (mostre di pittura, di fotografia, delle opere degli artisti e ricercatori della casa) sia installazioni a carattere informativo della mostra stabile del Parco Naturale. E’ concepita come uno ‘spazio polifunzionale’ connesso con il giardino esterno. Lo spazio espositivo è allestito tramite una rete in acciaio ancorata alle pareti perimetrali della sala. Grazie al sistema di cavi che corre sulla superficie di quest’ultima è possibile appendere i pannelli espositivi o le opere degli artisti secondo varie geometrie, permettendo quindi una certa elasticità nello sviluppo dei percorsi. Nella sala saranno collocati i pannelli informativi panoramici che individueranno i percorsi che si possono effettuare all’interno del PNAB a piedi o in bicicletta. In questa sala viene descritta la val di Tovel ed il lago utilizzando i pannelli verticali. E’ concepibile inoltre uno spazio riservato allo studio delle piante officinali del parco. In quest’area, a carattere didattico, il visitatore potrà apprendere le proprietà delle varie essenze e provarle di persona. La sala sarà infatti allestita con appositi spazi dove poter ‘assaggiare’ gli infusi e provare le proprietà curative delle piante. Nell’area di interfaccia fra la casa e giardino è prevista una zona di relax e di interscambio culturale fra ospiti e visitatori.
IL GIARDINO DELLA CASA: uno spazio polifunzionale e di unione.
Un elemento molto importante della casa tradizionale dei territori anauni era il giardino, o come viene chiamato nei territori del Noce, il broilo. Qui trovavano dimora le piante pregiate della casa, gli alberi da frutto e gli orti. L’uso del giardino un tempo era privato ed i suoi spazi erano gelosamente protetti dai proprietari della casa, come testimoniano le cinte che spesso venivano erette per delimitarne i confini. Nel progetto di allestimento dell’esposizione l’uso di questo spazio viene completamente ripensato, ma non viene alterato il ruolo centrale del giardino nei confronti del contesto. In fase progettuale sono state studiate le esposizioni dei versati ed è stata scelta un’apertura del giardino verso sud. Sono state considerate le possibili relazioni Casa-Parco e Casa-Urbano, come pure quelle fra interno ed esterno. Il giardino diverrà uno spazio aperto, che verrà fruito sia dai visitatori, dagli ospiti che dagli abitanti di Tuenno. Esso dovrà interagire con la biblioteca al secondo piano della casa, predisponendo degli appositi spazi di studio e permettendo un collegamento con la rete WiFi. Le relazioni interno-esterno sono stabilite ricercando dei materiali comuni nella pavimentazione, in particolare nell’area di interfaccia fra la sala espositiva flessibile e la zona relax ed interscambio culturale, ma anche attraverso un'installazione che si svilupperà sull'intradosso del muro a nord dell'edificio. A livello funzionale lo spazio di ristoro ed interscambio culturale fra gli ospiti ed i visitatori creerà un filtro con lo spazio espositivo più interno e l'area didattica esterna.
L’ALLESTIMENTO SULLA PARETE NORD DELL’EDIFICIO: il sentiero di montagna La facciata nord dell’edificio è stata concepita come uno spazio espositivo.
L’allestimento proposto fa riferimento ad un percorso virtuale e simbolico lungo un sentiero di montagna in cui le tappe dell’itinerario sono rappresentate dai quattro livelli dell’edificio. Il visitatore sarà invitato ad effettuare una risalita simbolica ed informativa di un sentiero del Parco Naturale. Il sentiero si articolerà in questo modo:
- al primo e al secondo piano l’elemento panoramico sarà ripetuto ma “salendo in quota”. Verranno previsti dei punti di sosta dove trovare le informazioni notevoli del sentiero: fasce altimetriche, descrizione dei mosaici ambientali incontrati, dei tipi vegetazionali (presenza di associazioni vegetali), faunistici e degli elementi costituenti il paesaggio culturale (punti di ristoro/bivacco, malghe e pascoli, architettura di montagna)
- al terzo piano si giungerà idealmente sulla vetta della montagna. Qui lo spazio espositivo verrà organizzato con la finalità di illustrare il cambiamento climatico indotto dalle attività 1umane e gli effetti sui mosaici ambientali della montagna (recessione dei ghiacciai, modifica dell’habitat di molte specie, ecc.). Verranno inoltre analizzate le conseguenze sulla comunità umana: l’aumento degli eventi sfavorevoli quali ad esempio i periodi di siccità prolungata). In questa parte dell’allestimento sarà ripreso il concetto della tutela del parco, analizzando le risposte offerte dall’uomo al processo di cambiamento (mitigazione degli impatti, adattamento, adozione di comportamenti responsabili – campagne di sensibilizzazione/tutela)
IL CENTRO DELL’ARTE E DELLA RICERCA: un valore aggiunto per il Parco Naturale Adamello-Brenta.
Il centro dell’arte e della ricerca del Parco Naturale Adamellobrenta nasce come una proposta di turismo culturale alternativo ai tradizionali modelli. L’obiettivo della proposta è quello di creare delle condizioni favorevoli alla produzione artistica e scientifica che coinvolgano attivamente amanti dell’arte e della scienza di tutto il mondo e promuovano il Parco ed il suo capitale culturale. Il centro si rivolge a ricercatori ed artisti impegnati a sviluppare forme di arte e di produzione scientifica legate in qualche modo al Parco. Nella edificio potranno alloggiare nove persone alla volta: cinque posti saranno riservati ad ospiti internazionali, mentre quattro saranno garantiti ai residenti dei trentanove comuni del Parco. La permanenza degli ospiti della casa sarà commisurata al “periodo di ricerca ma non potrà superare i sei mesi. Tutto il patrimonio prodotto dai “creativi” rimarrà di proprietà del Parco.
LA SALA CREATIVA E COMPOSITIVA Il primo piano è concepito come uno spazio a doppia valenza.
La parte nord dell’edificio, è a connotazione semi-pubblica. Qui trova collocazione l’atelier creativo. Funzionalmente la zona verrà fruita sia dagli ospiti sia dai visitatori della casa che avranno la possibilità di assistere alla realizzazione delle opere. La veranda adiacente all’atelier è utilizzata in certe occasioni come un laboratorio di produzione artistica, in altre come una sala espositiva, offrendo la possibilità di un uso in connessione con l’atelier (mostre). La sala creativa e compositiva si sviluppa anche al piano terra. Sotto l’area divertimento e spettacoli all’aperto trova infatti collocazione l’officina. Essa è stata ricavata nell’area dove sorgeva il vecchio deposito, ora dismesso. Qui verranno effettuate delle operazioni che all’interno della casa non sarebbero possibili: lavorazioni del legno, del ferro, operazione di verniciatura. Il secondo spazio ideale, nella parte storica dell'edificio, è stato progettato come un’area a carattere più privato. Verranno ubicate le residenze degli ospiti della casa e delle sale di studio/ricerca più intime. La casa ospiterà nel complesso nove artisti/ricercatori che alloggeranno in tre camere (tre camere doppie ed una tripla) L’arredamento delle camere sarà semplice e confortevole. Si è cercato di mantenere e valorizzare il più possibile il patrimonio artistico della casa (gli affreschi delle camere ed i fornelli a hole) utilizzando anche con qualche accorgimento nel disposizione dei mobili.
SALA PROIEZIONI: la connessione con le associazioni paesane e con Tuenno.
L’ultimo piano di casa Grandi è uno spazio a forte connotazione pubblica. Si è cercato di stabilire delle relazioni funzionali sia con la biblioteca e con le associazioni di Tuenno che con lo studio degli ospiti. In particolare la previsione di una sala proiezioni fruibile dagli utenti della biblioteca comunale e delle varie associazioni del Paese (S.A.T., Associazione Amici della Mountain Bike, Associazione Frind dell’arrampicata sportiva) permette un uso multidimensionale dello spazio. Lo spazio è dedicato sia per le proiezioni che per le riunioni fra il centro dell’arte e della ricerca e le associazioni del paese. E’ auspicabile la creazione di sinergie fra l’atelier ed il mondo associativo paesano, prevedendo ad esempio degli incontri periodici finalizzati all’individuazione delle esigenze particolari delle istituzioni del paese e le disponibilità del centro.
RoccoZanoni © in collaborazione con arch. Vuk Walter e arch. Fabrizio Fedrizzi
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