PIANO DI SVILUPPO SOSTENIBILE
per
TRENTO 2050
candidate city for Olympic winter games
manifesto TRENTO 2050
L'idea di portare la candidatura di Trento ai giochi olimpici invernali è nata da un attento studio del territorio regionale. Partendo da scala continentale si può notare come il Trentino Alto Adige possa sembrare all'apparenza una regione isolata dalla mega city padana, che si estende tra Torino e Venezia; invece con le sue infrastrutture di trasporto l'autostrada A22 del Brennero e la ferrovia del Brennero con il futuro potenziamento dato dall'alta velocità, ricopre un'importante funzione di collegamento tra l'Italia e il nord Europa. Con i suoi 13.607 km² è una delle regioni più grandi d'Italia, ed è una delle meno densamente popolate in quanto ospita circa 1.000.000 abitanti per una densità di 74 ab/km². Le catene montuose della regione sono tra le più belle d'Europa e si innalzano fino a quote altimetriche di 2700-3000 m, il 17% del territorio è protetto da tutela ambientale con una dotazione vastissima di risorse potenzialmente turistiche; una varietà di risorse naturali e una loro ricchezza anche in termini di biodiversità, con pochi paragoni nell'arco alpino. Le valli sono generalmente piccole e strette, i cui versanti sono ricoperti da foreste. Unica eccezione è la valle di origine glaciale dell'Adige, le principali città sono Bolzano e Trento.
Trentino, “la montagna italiana”, questa è l'immagine che i turisti italiani percepiscono grazie anche alla notorietà del marchio, ma l'internazionalizzazione è relativamente scarsa. La fedelizzazione, è alta e rallenta le innovazioni dei diversi prodotti turistici; l'offerta è diffusa sul territorio presentando situazioni molto differenziate per intercettare diversi segmenti di domanda. L'imprenditoria alberghiera si muove da sola e fatica a fare sistema esiste un organizzazione turistica provinciale e 15 APT di promozione e informazione turistica.
L'autonomia speciale, il livello di risorse disponibili, la qualità della vita ed il territorio con i servizi esistenti a disposizione del residente ma anche del turista (sanità, trasporti, cultura, soccorso, protezione civile) offrono standard di sicurezza ottimali per il quotidiano e sono facilmente potenziabili in vista di un grande evento.
La scelta olimpica del Trentino è compresa in un’area vasta, con un bacino turistico consolidato, questo consentirà di poter ampiamente utilizzare strutture esistenti e di realizzare le nuove all’interno di processi di ristrutturazione e riqualificazione. Le Olimpiadi estendendosi sull'intera regione, creeranno nelle loro organizzazione un sistema logistico forte che potrà emergere e lavorare in favore delle agenzie provinciali e distrettuali intermediando la ricettività turistica e la promozione commerciale a scala mondiale. In questo ragionamento organizzativo Trento sarà la città di riferimento.
Da qui nasce un'attenta analisi del territorio in tutti i suoi aspetti, morfologia, infrastrutture, tipologie aree, mobilità, esigenze. Questo studio aiuterà a comprendere il presente rapportandolo alle possibilità di futuri sviluppi. A differenza dal metodo di progettazione tradizionale, prendere in considerazione le tendenze storiche e proiettarle al futuro si vuole provare anticipare il futuro usando un atteggiamento mentale costruttivo e creativo rispetto agli eventi imminenti.
I possibili scenari emersi dalle analisi portano a quattro visioni, la prima rappresenta un futuro radicalmente mutato dai cambiamenti climatici dove un Trentino senza neve diventa un'oasi di vita nel deserto della Pianura Padana. Il secondo scenario è delineato dalle crisi economiche odierne che distruggeranno il nostro sistema economico obbligando la popolazione ad emigrare e ricominciare. Il terzo rappresenta un possibile sviluppo ecocompatibile ma non omogeneo delle diverse zone regionali con una conseguente difficoltà di collaborazione e coesione delle diverse comunità. Il quarto scenario presenta un Trentino altamente sostenibile, importanti collaborazioni tra le diverse comunità inducono a lavorare insieme formando un solido sistema organizzativo per lo sviluppo dell'economia e una rigida tutela del territorio; in questo contesto altamente culturale si pensa ad una regione che si ammoderna in prospettiva di ospitare le olimpiadi invernali, in un escalation di avvenimenti e progetti studiati per il quotidiano che si adatteranno con minimi accorgimenti alle esigenze dell'evento sportivo.
I precedenti italiani sono Cortina 1956 i primi giochi a ad essere teletrasmessi e Torino 2006 primi ad essere stati sottoposti a VAS.
Dal 1994 l'impronta ambientale dell'evento è considerata essenziale, da quell'anno infatti l'ambiente è considerato il terzo pilastro dell'olimpismo dopo sport e cultura.
Giochi Olimpici invernali ad impatto e cubatura zero, questa la promessa di Trento 2050: compensare le previste emissioni nell'atmosfera di 165mila tonnellate di anidride carbonica per i Giochi, 55mila tonnellate emesse direttamente e 110mila legate ai viaggi aerei per le Olimpiadi stesse. Le strade saranno due: da una parte incrementare l'efficienza energetica delle costruzioni e della gestione di tutto quanto necessario per i Giochi, utilizzando fonti rinnovabili come energia solare, eolica e geotermica, e dall'altra favorire il riassorbimento della CO2 con progetti di riforestazione e di destinazione a coltura di terreni. La scelta di dislocare le diverse specialità in località relativamente distanti è giustificata dalla volontà di rispettare il territorio non creando nuovi impianti in un territorio già saturo. Le diverse sedi sono state selezionate sulla base di una radicata cultura della medesima specialità. I turisti internazionali arriveranno principalmente dagli aeroporti di Verona ed Innsbruck dai quali partiranno alla volta di Trento con la nuova ferrovia del corridoio I.
planimetria generala città di Trento
Dal capoluogo agli impianti montani si è studiato un sistema di trasporto collettivo basato sull’integrazione di ferrovia, navette elettriche e funivie. Ogni tipo di trasporto privato usato dal pubblico sarà bloccato e parcheggiato alle uscite dell’autostrada convogliando le persone su mezzi pubblici in questo modo il grande evento non arresterà la normale mobilità del territorio. Si potrà programmare l’affluenza e la necessità dei mezzi grazie alla prevendita dei ticket, dove già in questa fase gli spettatori saranno incentivati a preferire i mezzi di trasporto collettivo ecologico tramite sconti e applicazione di surplus per reintegrare le emissioni date dal mezzo privato non movimentato da energia derivata da fonti rinnovabili. Forti sono le promesse e gli impegni per il carattere sostenibile che i Giochi del 2050 dovranno avere, anche dal punto di vista sociale. Si è sottolineata la necessità che le Olimpiadi siano precedute e accompagnate da un programma di recupero urbano atto a necessità quotidiane.
viste parco Olimpico
Le rive dell’Adige, torneranno a dialogare con la città che recupererà uno dei suoi elementi naturali più forti e caratterizzanti: il fiume. La dismissione del casello autostradale Trento centro, darà la possibilità di limitare l’entrata delle autovetture direttamente nel centro storico, dando posto, in una posizione centrale e ben collegata, al parco olimpico, una vasta area verde ricca di attrezzature sportive come lo stadio del calcio, del ghiaccio, campi allenamento, circuito di allenamento; la porta del parco sarà rappresentata dal CONI building un palazzo per uffici, direzione e ristorazione che nasce sulla traiettoria della tangenziale in prossimità delle rotatoria distributiva e funge nei piani interrati da interscambio tra i diversi tipi di mobilità. A sud del Dos Trento l’area ex italcementi è da tempo in attesa di rendere alla comunità di Piè di Castello la giusta partecipazione alla vita del capoluogo che per diverse cause, vedi la vecchia tangenziale o la presenza stessa del cementificio gli è stata tolta. Lo spazio liberato delle strutture fatiscenti della vecchia fabbrica ospiterà un villaggio per la ricerca universitaria, nuove residenze, un auditorium dedicato al Trento Film Festival, un centro conferenze per il Festival dell'economia e il Forum regionale, il tutto immerso in un gradevole parco che sull'argine dell'Adige si trasforma in riva attrezzata per il bagno. Le due aree sono morfologicamente separate dal Dos Trento, ma resteranno collegate grazie al museo delle gallerie e al nuovo riverpark che recupererà l'intero tratto dell'Adige nella città. Tra i due collegamenti è presente un piccolo agglomerato di palazzine degli anni 60-70, per quest’ultimo è previsto un piano di recupero urbano nel 2040.
Energie rinnovabili dovrebbero stare dappertutto, dai “cinque cerchi eolici” al parco fotovoltaico mimetizzato nel parco olimpico arrivando alle turbine posate sul fondo dell‘Adige. Dal Villaggio olimpico a buona parte dei siti di gara gli atleti si recheranno a piedi. Ogni volta che sarà possibile, i Giochi Invernali del 2050, preverranno l’inquinamento, inoltre proteggeranno l’ecosistema naturale delle foreste e delle acque.
I siti che accoglieranno i Giochi sono stati coscienziosamente scelti, evitando le aree ecologicamente “sensibili” e incontaminate; tenendo conto che l’evento olimpico è tenuto a garantire un bilancio finale complessivo di miglioramento complessivo della condizione ambientale, rispetto alla situazione precedente.
I siti che accoglieranno i Giochi sono stati coscienziosamente scelti, evitando le aree ecologicamente “sensibili” e incontaminate; tenendo conto che l’evento olimpico è tenuto a garantire un bilancio finale complessivo di miglioramento complessivo della condizione ambientale, rispetto alla situazione precedente.
1 commento:
sono anni che ci penso: sarebbe davvero un bel sogno. nel 2006 ne parlai anche con l'assessore provinciale Iva Berasi, ma la cosa rimase lì. sono veramente contento che anche tu la pensi come me. trento olimpica! continua così, bel progetto, speriamo si realizzi!!
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